Africa inter astra

 

Le ultime due settimane segnano la realizzazione di una visione a lungo coltivata da molti dei combattenti per la libertà del continente africano. Il Cairo ha ospitato un momento storico per le comunità spaziali africana e globale, un evento che rappresenta il culmine di un percorso iniziato nel gennaio 2016, quando l'Assemblea dell'Unione Africana, durante la sua Ventiseiesima Sessione Ordinaria, adottò la Politica e Strategia Spaziale Africana. Questa decisione fondamentale ha posto le basi per un approccio coordinato, su scala continentale, alle attività spaziali.

Negli ultimi dieci giorni, Il Cairo ha accolto due eventi storici: la Prima Riunione del Consiglio dell'Agenzia Spaziale Africana (svoltasi dal 15 al 19 aprile 2025) e l'inaugurazione ufficiale della tanto attesa Agenzia Spaziale Africana (AfSA) il 20 aprile 2025.

Alla cerimonia di inaugurazione erano presenti figure chiave come S.E. Dr. Tidiane Ouattara, Presidente del Consiglio dell'Agenzia Spaziale Africana, e il Dr. Valanathan Munsami, Cancelliere della International Space University, ex CEO della South African National Space Agency (SANSA) e Presidente del Gruppo di Lavoro Spaziale dell'Unione Africana. Il Dr. Munsami ha tenuto un discorso principale attingendo alla sua vasta esperienza nella guida del Gruppo di Lavoro Spaziale dell'Unione Africana. Il suo intervento ha offerto una prospettiva autorevole sul percorso di sviluppo spaziale dell'Africa. Ha analizzato le sfide superate durante la creazione dell'Agenzia Spaziale Africana (AfSA), evidenziato modelli di cooperazione continentale di successo che hanno contribuito a strutturarla, e tracciato una roadmap su come AfSA utilizzerà le applicazioni spaziali per affrontare le sfide specifiche dello sviluppo africano.

Anche l'Europa e l'Italia sono state ben rappresentate. Hanno partecipato all'evento il Sig. Marco Ferrazzani, Direttore dei Servizi Interni dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA), e il Sig. Luca Maria Salamone, Direttore Generale dell'Agenzia Spaziale Italiana. Il Sig. Ferrazzani ha sottolineato il suo auspicio che AfSA e i suoi 55 stati membri possano cogliere appieno il valore della cooperazione, seguendo il modello collaborativo dell’ESA in Europa. Il Direttore Generale dell'ESA, Josef Aschbacher, ha inviato le sue congratulazioni per il lancio dell'AfSA, dichiarando: "La creazione dell'Agenzia Spaziale Africana rappresenta una vera pietra miliare per il continente e un passo significativo nella strategia spaziale africana. Lo spazio ha la straordinaria capacità di stimolare l'innovazione e ispirare le nuove generazioni, e non vedo l'ora di collaborare strettamente per il beneficio dei cittadini di entrambi i continenti." L'evento ha visto anche la partecipazione di altre importanti agenzie spaziali. La NASA è stata rappresentata dalla Sig.ra Karen Feldstein, Associate Administrator for International and Interagency Relations, mentre S.E. Salem Butti Salem Al Qubaisi, Direttore Generale, ha rappresentato l'Agenzia Spaziale degli Emirati Arabi Uniti.

La giornata di inaugurazione ha segnato inoltre un importante traguardo per l'Agenzia Spaziale Africana (AfSA) con la firma dei suoi primi accordi internazionali di cooperazione. Sono stati conclusi accordi con l'Agenzia Spaziale Europea (ESA), l'Agenzia Spaziale degli Emirati Arabi Uniti e Roscosmos. Ciascun accordo definisce aree specifiche di collaborazione. Con l'Agenzia Spaziale Europea, AfSA collaborerà in programmi congiunti di osservazione della Terra, concentrandosi sul monitoraggio del clima e sulla gestione delle risorse naturali. La partnership prevede inoltre iniziative di formazione congiunta per professionisti africani del settore spaziale e supporto tecnico per lo sviluppo iniziale delle capacità istituzionali di AfSA. L'accordo con l'Agenzia Spaziale degli Emirati Arabi Uniti è incentrato sulla cooperazione nello sviluppo di piccoli satelliti e sull'istituzione di programmi di scambio educativo tra istituzioni spaziali africane ed emiratine, oltre ad altre iniziative congiunte. Attraverso la partnership con Roscosmos, AfSA riceverà consulenze tecniche sulle capacità di lancio, collaborerà nella ricerca scientifica spaziale ed esplorerà opportunità per la partecipazione di astronauti africani a future missioni.

L'Agenzia Spaziale Africana (AfSA) è stata istituita nel 2018 ai sensi dell'Articolo 5(2) dell'Atto Costitutivo come Organo ufficiale dell'Unione Africana (UA). A differenza dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA), AfSA è parte integrante della struttura politica continentale africana. L'ESA, invece, non è un'istituzione dell'Unione Europea (UE); si tratta di un'organizzazione intergovernativa indipendente, fondata nel 1975 e composta da 22 stati membri, alcuni dei quali — come Regno Unito, Norvegia e Svizzera — non appartengono all'UE. L'ESA si concentra sull'esplorazione spaziale, la scienza, l'osservazione della Terra, lo sviluppo tecnologico e la politica industriale. In Europa, il rapporto tra l'Agenzia Spaziale Europea (ESA) e l'Unione Europea (UE) è regolato da accordi formali. Generalmente, l'ESA è responsabile della progettazione e costruzione dei principali sistemi — come i satelliti del sistema di navigazione Galileo — mentre l'Agenzia dell'Unione Europea per il Programma Spaziale (EUSPA) ne gestisce l'operatività sotto la supervisione politica dell'UE. Tuttavia, a volte emergono tensioni dovute a sovrapposizioni di competenze e a una competizione per l'influenza. In diverse occasioni, l'UE ha cercato di ampliare il ruolo tecnico di EUSPA, una mossa che l'ESA interpreta come un'invasione del suo tradizionale primato nell'ingegneria e nell'innovazione. L'ESA teme di essere relegata al ruolo di semplice "appaltatore", perdendo così la sua funzione di decisore strategico nella politica spaziale europea. Nonostante queste frizioni, entrambe le organizzazioni riconoscono la loro reciproca interdipendenza. Ciononostante, il settore spaziale europeo affronta problemi strutturali più profondi: è sottofinanziato, attira pochi investimenti privati e soffre di un modello di governance frammentato, con numerosi attori istituzionali sia a livello nazionale sia a livello europeo (1). Questa complessità istituzionale porta a un'allocazione inefficiente delle risorse e alla duplicazione degli sforzi. Inoltre, la politica dell’"ritorno geografico" dell'ESA — che assegna i contratti in base al contributo finanziario degli Stati membri piuttosto che al merito competitivo — accentua ulteriormente la frammentazione, privilegiando gli interessi nazionali a scapito della competitività complessiva europea.

AfSA, da parte sua, è riuscita finora a evitare simili sovrapposizioni amministrative, grazie alla sua integrazione diretta all'interno della struttura dell'Unione Africana (2). Tuttavia, la natura unica dell'UA presenta sfide proprie. L'UA rappresenta un caso senza pari a livello globale: nessun'altra organizzazione politica integra in modo così esteso e sistematico un intero continente di dimensioni comparabili. Eppure, tale ambizione è gravata da profonde debolezze strutturali, tra cui fragilità istituzionale, conflitti interni, enormi disparità economiche e diffusa instabilità politica. L'immensa estensione geografica dell'Africa, combinata con la straordinaria diversità culturale, linguistica e storica, rende l'integrazione effettiva particolarmente complessa. Inoltre, la limitata capacità industriale e tecnologica di molti stati membri ostacola gli sforzi per costruire un'autonomia strategica autentica. In confronto, l'Unione Europea — sebbene geograficamente più compatta — affronta anch'essa sfide di integrazione, come le tensioni tra spinte nazionaliste e progetti di unione politica più profonda, oltre alle difficoltà nel coordinamento di politiche migratorie, di difesa, di politica estera ed economica tra stati membri diversi. Tuttavia, l'UE gode di diversi vantaggi rispetto all'UA: istituzioni più consolidate, livelli di integrazione economica più avanzati e standard di sviluppo relativamente omogenei tra i suoi stati membri. Pertanto, sebbene AfSA sia riuscita a evitare alcune delle complicazioni amministrative osservate in Europa, le difficoltà strutturali più ampie dell'Unione Africana pongono ostacoli significativi al suo successo a lungo termine. Pur ispirandosi in parte ai modelli europei di cooperazione, l'Agenzia Spaziale Africana (AfSA) si differenzia profondamente dall'Agenzia Spaziale Europea (ESA) sia per il contesto sia per l'approccio operativo. L'ESA è nata in un continente relativamente piccolo ma densamente popolato e altamente industrializzato/span>. Si avvale del sostegno di economie avanzate e di sistemi politici stabili, il che le consente di investire risorse significative nella ricerca, nell'innovazione e in missioni spaziali di grande rilievo, come Rosetta, Gaia e importanti collaborazioni con la NASA e altre agenzie spaziali internazionali.

Al contrario, AfSA è ancora nella fase di consolidamento in un continente enormemente più vasto, caratterizzato da ampie disparità di sviluppo tra i suoi stati membri. La sua missione principale è pragmatica, più che puramente esplorativa: sfruttare le tecnologie spaziali per affrontare sfide urgenti come la gestione delle risorse, il monitoraggio ambientale, l'agricoltura di precisione e la prevenzione dei disastri. AfSA è dunque concepita più come un catalizzatore per lo sviluppo e la cooperazione interna (3) che come uno strumento di prestigio tecnologico, ruolo che contribuisce invece a definire la reputazione internazionale dell'ESA. In breve, mentre l'Europa può permettersi un approccio di "diplomazia spaziale" incentrato su realizzazioni altamente visibili, l'Africa deve prima costruire le infrastrutture di base per utilizzare lo spazio come strumento di sostegno alla crescita sostenibile e all'autonomia strategica dei suoi stati membri.

La creazione dell'Agenzia Spaziale Africana arriva in un momento particolarmente cruciale nel percorso di sviluppo del continente. Nei prossimi decenni, l'Africa è destinata a possedere la forza lavoro più numerosa e giovane del mondo; si stima che entro il 2050 quasi un terzo della popolazione giovanile globale sarà africana. Questo fenomeno demografico rappresenta al contempo un'enorme opportunità e una sfida formidabile.

AfSA ha un ruolo fondamentale nel trasformare questo potenziale giovanile in progresso economico e tecnologico. Offrendo opportunità di formazione, ispirando innovazione e creando occupazione in settori avanzati come la scienza spaziale, l'ingegneria e la tecnologia satellitare, AfSA può contribuire a sviluppare un'economia basata sulla conoscenza. Questo cambiamento è essenziale per consentire all'Africa di superare la dipendenza dalle industrie tradizionali e avanzare verso settori ad alto valore aggiunto e sostenibili. Inoltre, fornendo percorsi di carriera stimolanti e significativi nei campi legati allo spazio, AfSA può aiutare a contrastare la fuga di cervelli, incentivando i giovani talenti africani a costruire il loro futuro nel proprio continente anziché cercare opportunità all'estero. L'esplorazione spaziale, inoltre, possiede una potente dimensione ispiratrice. Il successo di AfSA potrebbe accendere l'ambizione tra i giovani africani, favorendo la nascita di una nuova generazione di scienziati, ingegneri, imprenditori impegnati a promuovere il futuro dell'Africa. Tuttavia, questo potenziale non si realizzerà automaticamente. Sono necessari investimenti strategici nell'istruzione, nelle infrastrutture, nella governance e nella stabilità politica (4) per sfruttare appieno il vantaggio demografico dell'Africa. Il successo di AfSA dipenderà non solo dalle iniziative proprie dell'agenzia, ma anche dalla sua capacità di collegare le attività spaziali a miglioramenti concreti nella vita quotidiana, in settori come l'agricoltura, la sanità, il monitoraggio climatico e la connettività digitale. La missione di AfSA e la giovane popolazione africana sono profondamente interconnesse. Se avrà successo, l'Agenzia potrà diventare un potente motore di innovazione e crescita — ma per realizzare questa visione saranno necessari lungimiranza strategica, ingenti investimenti ed esecuzione disciplinata per trasformare il potenziale demografico in autentica prosperità.

BIBLIOGRAFIA
1) RAPPORTO SUL FUTURO DELLA COMPETITIVITA’ EUROPEA, MARIO DRAGHI, Politiche Settoriali, 8. SPAZIO, pp. 197-198-199
https://www.eunews.it/wp-content/uploads/2024/10/00_Rapporto-Draghi-parte-B.pdf
2) STATUTO DELL’AGENZIA SPAZIALE AFRICANA, ARTICOLO II
https://au.int/sites/default/files/treaties/36198-treaty-statute_african_space_agency_e.pdf
3) POLITICA SPAZIALE AFRICANA, UNIONE AFRICANA, OBIETTIVO NO. 5-6, p. 13
https://au.int/sites/default/files/documents/37433-doc-african_space_policy_isbn_electronic_.pdf
4) STRATEGIA SPAZIALE AFRICANA, STRATEGIC FOCUS, 4.3.7-4.3.8 p. 15
https://au.int/sites/default/files/documents/37434-doc-au_space_strategy_isbn-electronic.pdf