Io, futura

 
 
 
Fotografia: Rara Pinkman

Fotografia: Rara Pinkman

La città
aspra solitudine.
Il morbo ha chiuso
ristoranti e scuole;
l’amore è mascherato,
il lavoro è confinato,
e io sono chiusa in una stanza,
serrata da quattro mura,
l’ansia è ovunque
e sovrana dilaga.
Ho salutato a distanza
la mia agenda,
ben distanziata
dai miei progetti strappati,
e come foglie al vento
tutto piove
sul nostro viso.
E sebbene l’odor del mosto
è lontano
ricordo ancora
l’antica ebbrezza
e così esco
quando mi è concesso,
corro fuori dalla mia città,
lì, tra le colline,
sotto gli arbusti,
tutto il meriggio,
fino a quando non cala il gran Sole,
e mordo il pomo,
saggio la polpa della mia mela,
con denti bianchi e voraci
assaporo la mia sorte
in quarantena,
tra l’uva e la foglia,
tra il mirtillo e il castagno,
tra le pere e le mandorle.
Chiudo gli occhi.
Sto bene. Immagino.
Io, futura.