Sulle estinzioni di massa e la caparbietà della vita sulla Terra

 
Sushobhan Badhai

FOtografia: Sushobhan Badhai

3,7 miliardi di anni: questa è l’età della vita sulla Terra.

Il pianeta insieme ai suoi maestosi equilibri ne ha molti di più, ma è chiaro che nel corso della sua esistenza ha subito numerose trasformazioni. Le frequenti catastrofi alternate a parentesi di stabilità ambientale hanno permesso alla vita sulla Terra di svilupparsi in tutte le forme e colori che oggi conosciamo. (1) Non mi fraintendete: il fatto che esistano molte varietà di specie non significa che sopravvivere su Gaia sia stato qualcosa di facile o spontaneo, anzi. Sembra, però, che per l’umanità sia impossibile prendere pienamente consapevolezza della fragilità della vita, distratti come siamo dallo sfruttare il pianeta senza pietà.

Tutto ciò che abbiamo costruito supera in peso l’intera biomassa terrestre. (2) Per questa ragione il periodo che stiamo vivendo è stato battezzato Antropocene, caratterizzato da una visione consumista della vita e del vivente. La sua idolatria del presente, non ci fa notare due cose abbastanza evidenti: la Terra non solo è finita ma è anche assai antica. Il pianeta Terra ha circa quattro miliardi di anni e per quello che ne sappiamo attualmente, è l’unico nel sistema solare ad ospitare la vita. Di più, è il solo pianeta che conosciamo scolpito dalla vita. Una vita tenace, caparbia che si è manifestata in molteplici esseri e che nella sua lunga storia è stata attraversata da non una, non due, bensì da cinque estinzioni di massa. E siamo ufficialmente entrati nella sesta.

Dal 31 ottobre al 12 Novembre 2021 si terrà a Glasgow, in Scozia, la ventiseiesima edizione della Conferenza delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico, a cui parteciperanno 197 nazioni per discutere e negoziare sulle prossime misure di contenimento delle emissioni di CO2. (3) Di fronte a questo evento e alla minaccia che oscilla sulle nostre teste è arrivato il momento di sfatare un po’ delle false credenze che ci portiamo dietro sulla vita nella nostra casa per capire cosa ci stiamo giocando. Un’anticipazione: è una vecchia storia che si sta ripetendo, ma questa volta per colpa nostra.

MORS TUA VITA MEA

Diamo spesso per scontato che la varietà della vita sulla Terra abbia subito sempre un percorso lineare, con una sola eccezione: l’estinzione dei dinosauri. Le nostre credenze popolari sono progredite di poco rispetto all’epoca in cui eravamo convinti che gli scheletri dei dinosauri fossero sperimentazioni di Dio alla ricerca della creatura perfetta (che secondo il nostro narcisismo saremmo noi). No, i dinosauri non sono stati gli unici ad aver lasciato la vita sulla terra e Dio non c’entra nulla: ce ne sono state cinque di estinzioni di massa sul nostro pianeta e hanno tutte a che vedere con l’ambiente e il clima.

La prima grande estinzione di massa è avvenuta 2,5 miliardi di anni fa. All’epoca la Terra era una landa desolata, priva di ossigeno, gli oceani erano ricchi di ferro disciolto e i microrganismi anaerobici (che si sono evoluti per resistere e prosperare in un ambiente privo di ossigeno) dominavano il mondo. Almeno fino all’arrivo dei cianobatteri. I cianobatteri non erano così diversi dagli esseri anaerobici: anche loro producevano energia grazie alla luce del sole. Solo che nel processo di estrazione dell’energia rilasciavano un gas di scarto: l’ossigeno. I cianobatteri hanno compromesso il sostentamento dei poveri microrganismi anaerobici alterando irrimediabilmente la chimica del pianeta. Lo hanno fatto compromettendo anche la propria esistenza perché si ipotizza che l'ossigeno abbia ridotto la presenza di gas serra nell'atmosfera, indebolendo la capacità del pianeta di trattenere il calore, e che quindi siano i colpevoli di un lungo e freddo inverno globale che ha decimato non solo loro stessi ma quasi tutta la vita sulla Terra.

Incredibile che qualcosa come l’ossigeno, che noi diamo per scontato per la nostra stessa esistenza sia stato la causa della più grande estinzione di massa avvenuta sul pianeta. Questo ci dà un primo indizio su come reagiscono i sopravvissuti alla sparizione di altre specie concorrenti: crescono, si evolvono e si differenziano con un ritmo e una varietà formidabili. L’ossigeno è stata la causa di morte di molti e il principio da cui si sono sviluppate infinite altre vite.

Al contrario, le ere Devoniana, Permiana e Triassica sono state spazzate via da esplosioni vulcaniche devastanti che hanno immesso anidride carbonica nell’ambiente, andando a compromettere il clima del pianeta (ricorda qualcosa?).

La quinta estinzione di massa, quella del Cretaceo, è stata causata da un asteroide proveniente dallo spazio, delle dimensioni del monte Everest, che si è schiantato in Messico. L’impatto rilasciò una quantità di energia tale da innescare un vero e proprio pandemonio, gettando nell’atmosfera scorie incandescenti e rendendo l’aria calda quanto quella di una fornace. L'asteroide polverizzato caricò l'atmosfera di così tanti detriti da oscurare il sole bloccando la fotosintesi delle piante. La temperatura globale precipitò drasticamente e il pianeta fu trascinato in un inverno che spazzò via i dinosauri e quasi tutte le altre forme viventi. Tra i pochi sopravvissuti, rintanati nel sottosuolo, c’erano i nostri antenati, simili a topi, gli unici mammiferi esistenti all’epoca. E anche in questo caso, come è avvenuto con la fotosintesi clorofilliana, l’addio dei dinosauri ha fatto esplodere le potenzialità evolutive dei mammiferi. La vita è andata avanti, diversificandosi, più florida di quello che era prima dell’estinzione.

Com’è possibile che più specie muoiano, più ne nascono? Sembra che le estinzioni non solo diano spazio a nuove specie ma incentivino l’innovazione nell’evoluzione. È l’equilibrio climatico e ambientale che viene a crearsi tra una catastrofe e l’altra a permettere la nostra esistenza sulla Terra. Questo equilibrio non può essere contraffatto, imitato o riprodotto, nemmeno da un animale intelligente come l’essere umano. La nostra vita è una parentesi nel susseguirsi di apocalissi. Parentesi a cui noi abbiamo dato una bella stretta a causa del modello economico e di sviluppo sostenuto dal mondo occidentale.

SULL'ESTINZIONE DELL'UMANITA'

Focalizzandoci sulla nostra specie, è sbagliato chiedersi se ci estingueremo. La domanda giusta è: quando ci estingueremo? Perché la fine della specie umana è sicura, quindi è più interessante chiedersi quando questo accadrà. Potrebbe non avvenire molto presto: siamo tantissimi, viviamo sparsi in tutti i contesti ambientali, dal Polo Nord alle giungle. Non siamo di forchetta difficile, mangiamo tutto, vegetale e animale, per non parlare della straordinaria intelligenza che possediamo, unica al mondo. La nostra dipartita non sarà immediata ma non siamo al di sopra delle forze che agiscono sul nostro pianeta e nell’universo.

Cosa fare per prolungare la nostra esistenza e mettere un freno alla sesta grande estinzione di massa a cui abbiamo dato il via? Quello che abbiamo fatto durante la quarantena: non muoverci. Nel 2020 c’è stata una diminuzione delle emissioni di Co2 che ha toccato mediamente un -27% per Stato. (4) Non molto (5), tuttavia dati così bassi non si vedevano dal 2006.

Abbiamo raggiunto questo traguardo perché tutta l’umanità, in blocco, ha dovuto rinunciare ai mezzi di trasporto quali macchine, treni e soprattutto aerei. Per dire, i voli aerei sono stati ridotti del 75% rispetto al 2019. La pandemia globale ha dimostrato che il comportamento umano, quello che mettiamo in pratica su base giornaliera andando al lavoro o partendo per una vacanza, è decisivo per le sorti del clima.

Oggi consumiamo tutto, non solo la merce. Consumiamo contenuti nel mondo digitale, consumiamo cibo che non finiamo e buttiamo via. Consumiamo ettari di terreno, consumiamo altri esseri umani fino ad attribuire un prezzo a vari aspetti della loro vita. Consumiamo benzina, enormi quantità di carbon fossile che immettiamo a tonnellate ogni anno nell’atmosfera. Il consumo è totalitario. Si è insinuato nel nostro vocabolario, cambiato le definizioni e declassandoci da cittadini a consumatori. D’altronde, un cittadino ha i suoi diritti e i suoi doveri, mentre un consumatore ha tanti più diritti quanto può permettersi di consumare. Il consumo, lo dice la parola stessa, significa logorare ed è ciò che sta accadendo alle nostre vite. La scienza economica ci parla di beni che vengono del tutto o in parte distrutti per appagare un bisogno. Questo feticismo della merce ci ha assuefatto (6) tanto da convincerci che il piano liscio onnidirezionale del mercato equivalga alla realtà. Una realtà senza un futuro e senza nemmeno un passato perché sono orizzonti inutili quando ogni bisogno è soddisfatto on-demand, con gli imperativi dell’ora, qui, subito. Viviamo una realtà da consumare chiedendoci sempre quale angolo del pianeta possa essere sfruttato. Il mondo naturale sembra stare sullo sfondo delle nostre vite impegnate e invece è il teatro e noi ci siamo dentro, e siamo dei figuranti. Un teatro cui noi abbiamo cominciato a dare fuoco. (7)

Ormai viviamo in un pianeta che è fondamentalmente più caldo rispetto a quello di secoli fa e in termini geologici questo è avvenuto in un tempo rapidissimo. (8) La società industriale che abbiamo costruito negli ultimi 150 anni è in sé un modello distruttivo per gli esseri viventi sul pianeta perché tutto ciò che rende le nostre vite più semplici, più sicure e più comode danneggiano mortalmente la biosfera e questo non è affatto una buona notizia per la sopravvivenza dell’umanità sulla Terra.

Agire per porre un freno a questa tendenza catastrofica, non è un’opera di carità od un favore che rendiamo al mondo naturale, perché esso può vivere benissimo senza di noi. Il problema è proprio la nostra sopravvivenza nel lungo periodo. Possiamo ancora salvarci cambiando il nostro stile di vita e il nostro sistema economico. Oppure no.

In quel caso, chissà quante specie presenti e future trarrebbero vantaggio dalla nostra estinzione.

in collaborazione con Michela Fantozzi, curatrice del testo e dei contenuti

BIBLIOGRAFIA

1) MASS EXTINCTIONS MADE LIFE ON EARTH MORE DIVERSE – AND MIGHT AGAIN, NICHOLAS R. LONGRICH

 https://theconversation.com/mass-extinctions-made-life-on-earth-more-diverse-and-might-again-122350

2) GLOBAL HUMAN-MADE MASS EXCEEDS ALL LIVING BIOMASS, EMILY ELHACHAM, LIAD BEN-URI, JONATHAN GROZOVSKI, YINON M. BAR-ON, RON MILO
https://www.nature.com/articles/s41586-020-3010-5

3) INTERGOVERNMENTAL PANEL ON CLIMATE CHANGE (IPCC) REPORT 2021, SUMMARY FOR POLICYMAKERS, PAG. 8
https://www.ipcc.ch/report/ar6/wg1/downloads/report/IPCC_AR6_WGI_SPM.pdf

4) COVID CURBED CARBON EMISSIONS IN 2020 — BUT NOT BY MUCH

https://www.nature.com/articles/d41586-021-00090-3

5) IMPACT OF COVID-19 ON CO2 EMISSIONS
https://unfccc.int/sites/default/files/resource/1.GCP_.pdf

6) HOW TO AVOID A CLIMATE DISASTER. BILL GATES, PAG. 25

7) CLIMATE CHANGE: SUMMERS COULD BECOME ‘TOO HOT FOR HUMANS’
https://www.bbc.com/news/science-environment-53415298

8) IPCC REPORT 2021, SUMMARY FOR POLICYMAKERS, PAG. 16-17-18-19