Majnun e Layla

Vorrei davvero essere come te,
o piccola candida pellegrina.
Tu ti perdi lì nell'immenso cielo
io sulla fredda e desolata terra.
Non c'è pace, non c'è amore, Layla,
lei dov'è? Canto a  te Luna, lei dov'è?
Spargi ovunque i raggi tra le dune
e io semino il mio dolore
perché solo il male in questo deserto
ha vita lunga, il resto è solo un sogno.
Ah, la realtà nostra è arida,
troppo arida. Tu sei tra le mani
di un altro uomo, o mia dolce Layla!
Al diavolo i versi e la poesia!
Io qui invano scrivo sulla sabbia
il tuo nome! Sì, vorrei somigliarti,
o piccola candida pellegrina.

 
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La novella sposa muore d'amore
sulla mezzaluna d'oriente, e lento
il suo spirito cade tra le ombre,
troppo dolore. Il corpo è spento. 

Majnun, il poeta beduino, muore
anche lui. L'amore lo rese pazzo,
pazzo di Layla, pazzo da morire.
Giace su di un sepolcro ignoto 

Le famiglie con il loro amore
hanno ucciso due anime belle,
fertili spirti della Mesopotamia 

Ora scordate la vita mortale,
tessa il cielo, scrivi sulle stelle,
il paradiso è qui Majnun, Layla.