I passi sono ottusi

Fotografia: Luigi Scuderi

Fotografia: Luigi Scuderi

I passi sono ottusi,
chiusi, attutiti.
Dissimuli i miei gesti,
li rendi quasi goffi
un po' buffi.
Io abituato
a gesti accorti e meditati
ora non mi concilio,
neve, neve di Roma.
Hai trasformato la città
in un mondo fantastico
perché è tutto un candore
che pare proprio della fantasia
di un bimbo.

Vedi? Cadi e confondi,
la tua realtà supera
la mia immaginazione
e confondi i miei sorrisi,
i miei ricordi e tutti i miei
gesti,
e li rendi semplici,
imprevedibili.
Mi scappa un sorriso,
ma cade un bianco dito dal cielo
e freddo mi preme le labbra.
Imponi ingenuità
ad un giovane uomo
che il tempo qua giù

sta già scolpendo,
dove tu stai cadendo,
come d'incanto,
tramutando il tempo in un piuma
candida,
i miei anni in un battito d'ali,
e chissà forse
tu neve
sarai una traccia
di quei angeli
nascosti chissà
qui sulla Trinità dei Monti,
dove i passi della mia vita
cadono leggeri.